Tematica Piante

Welwitschia mirabilis Hook. f.

Welwitschia mirabilis Hook. f.

foto 187
Foto: Thomas Schoch.

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)

Classe: Gnetopsida Thomé, 1886

Ordine: Gnetales Luerss., 1879

Famiglia: Gnetaceae Blume, 1834

Genere: Welwitschia Rchb.


itItaliano: Welwitschia

enEnglish: Welwitschia

frFrançais: Welwitschia

deDeutsch: Welwitschia

spEspañol: Welwitschia

Descrizione

Il nome "Welwitschia" deriva da Friedrich Welwitsch, il botanico austriaco che per primo ne documentò l'esistenza presso la comunità scientifica europea. L'aggettivo mirabilis si riferisce alla forma insolita della pianta. In lingua afrikaans viene chiamata tweeblaarkanniedood, che significa "due foglie non possono morire". Il medico e botanico austriaco Friedrich Welwitsch scoprì questa pianta nel 1859 nei pressi di Cabo Negro in Angola e la descrisse in una lettera del 16 agosto 1860, indirizzata a William Jackson Hooker, il direttore dei Royal Botanic Gardens di Kew, a Londra. Nel 1862 Welwitsch inviò un esemplare della pianta a Joseph Dalton Hooker, di Kew, il quale ne pubblicò una descrizione scientifica nel 1863 e assegnò il nome in onore dello scopritore, sostituendo il precedente nome di Tumboa con il quale gli era stata inviata.[1] Hooker commentò che la Welwitschia " era la più straordinaria pianta mai introdotta nel suo Paese, e una delle più brutte ("It is out of the question the most wonderful plant ever brought to this country, and one of the ugliest"). La Welwitschia è una pianta dalle caratteristiche estremamente peculiari, tanto che Charles Darwin la definì "l'ornitorinco del regno vegetale". Presenta una radice a fittone molto profonda che si espande in orizzontale e due foglie dall'aspetto unico, lunghe fino a cinque metri e adagiate sul terreno, pelose, con un meristema basale che compensa l'erosione della parte distale, (in altre parole: le foglie sono nastri che crescono continuamente dalla base, mentre la estremità finale progressivamente si inaridisce e muore). L'aspetto generale della pianta è quindi quello di una grande matassa di nastri verdi, larghi fino a quasi mezzo metro e lunghi cinque, attorcigliati e deposti sul suolo, con le parti finali che progressivamente muoiono, si sfilacciano, e diventano di colore marrone. Il tronco, piuttosto grande (in diametro) è cortissimo, e coperto dalle foglie. Per questi aspetti, e soprattutto per la presenza di un vero tronco e di tessuti legnosi, la pianta non è da considerarsi una grande erba, ma si tratta invece di un vero albero, che risulterebbe addirittura correlabile alle conifere; tale relazione sarebbe basata sul fatto che sia la pianta maschio che la pianta femmina, (la specie è dioica), producono una infiorescenza simile ad una pigna. L'impollinazione sembra sia effettuata attraverso gli insetti (impollinazione entomofila) attirati dal nettare prodotto sia dai fiori maschili che femminili. Un'altra caratteristica insolita della W. mirabilis è l'eccezionale longevità; la datazione con carbonio 14 ha dimostrato che alcuni esemplari hanno oltre 2000 anni. La pianta viene anche considerata un fossile vivente. La sopravvivenza nel clima arido del Namib non è affidata (come si credeva un tempo) alle radici particolarmente lunghe, ma all'assorbimento dell'umidità portata dalle nebbie costiere. Infatti mentre le piogge nel clima desertico del luogo sono estremamente rare e totalmente inaffidabili, le nebbie prodotte dalla condensazione atmosferica, dovuta alla notevolissima escursione termica tra il giorno e la notte sulle correnti di aria provenienti dal mare (e che si spingono molti chilometri all'interno), sono invece frequenti. Con l'abbassamento della temperatura al di sotto del punto di rugiada la nebbia si trasforma in goccioline di umidità che si depositano dappertutto. Per la natura pelosa e porosa delle foglie queste si impregnano di umidità ed assorbono la maggior parte dell'acqua necessaria alla pianta; anche il suolo sabbioso si inumidisce in superficie per lo stesso motivo, ma l'umidità rievapora durante il giorno; quando la nebbia si ripete e perdura, l'umidità può raggiungere le radici.

Diffusione

La specie è tipica del deserto del Namib e il suo areale si estende tra l'Angola e la Namibia. Il limite settentrionale si trova poco a nord del fiume Namibe (in Angola) e si estende verso sud per circa 1200 km fino al fiume Kuiseb in Namibia. Non vive direttamente sulle coste marine. Il suo tasso di crescita media annuale è compreso tra i 10 mm in prossimità delle coste, fino ai 250 mm nella savana di alberi di mopane. In alcune zone della Namibia centrale, la Welwitschia è la specie dominante; la densità massima si trova compresa tra i 50 e 60 km dalle coste. Una regione particolarmente ricca di Welwitschia è l'altopiano denominato "Welwitschia Plains", situato nel Namib-Naukluft National Park, a est di Swakopmund, nel triangolo tra i fiumi Khan e Swakop, dove sono registrate 5-6.000 piante.


01118 Data: 01/07/2013
Emissione: Centenario del Giardino Botanico Nazionale di Kirstenbosch
Stato: South Africa
01911 Data: 03/09/1959
Emissione: 100esimo anniversario della scoperta della Welwitschia
Stato: Angola

01912 Data: 03/09/1959
Emissione: 100esimo anniversario della scoperta della Welwitschia
Stato: Angola
01913 Data: 03/09/1959
Emissione: 100esimo anniversario della scoperta della Welwitschia
Stato: Angola

01914 Data: 03/09/1959
Emissione: 100esimo anniversario della scoperta della Welwitschia
Stato: Angola
06196
Stato: Namibia

06197
Stato: Namibia
06198
Stato: Namibia

06199
Stato: Namibia
08302 Data: 05/03/1931
Emissione: Motivi locali
Stato: South West Africa

09407
Stato: United Nations (Vienna)
10201 Data: 06/06/2001
Emissione: Mostra filatelica internazionale "Belgica 2001" - Brussels, Belgio - Fiori
Stato: Angola

10239 Data: 25/06/1991
Emissione: Anno del turismo in Africa
Stato: Angola